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Sabato 25 marzo riunione dell'Assemblea dei Soci dell'Associazione regionale Lombardia

Sabato 25 marzo alle ore 9.30 si è tenuta l’Assemblea dei Soci dell’Associazione regionale Aiutiamoli a Vivere Lombardia. Tra i soci, oltre ai Comitati della Lombardia, era presente il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Aiutiamoli a Vivere. Durante la riunione si è approvato il bilancio consuntivo 2022 ed il preventivo 2023 dell’Associazione, ed è stata un’occasione per un approfondito e vivace confronto su quanto realizzato e su quanto si intende realizzare come Organizzazione per continuare a compiere gesti di concreta solidarietà nonostante la complessa situazione internazionale a partire dalla guerra in Ucraina fino alle sanzioni europee nei confronti della Repubblica di Belarus.

La Fondazione e tutti i suoi Organismi, compresi Aiutiamoli a Vivere Lombardia con i suoi comitati e le famiglie aderenti, continuano a desiderare di continuare quanto iniziato trent’anni fa per essere vicino cogliendo le opportunità e i bisogni di chi è più fragile per essere “cooperatori” di pace e segno di speranza.

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Di seguito le considerazioni del Consigliere di Amministrazione Lino Dalmonte, presente all'incontro:

 

"Interrogativi… SI,… ma, SICUREZZE!!!"

L’assemblea del Regionale Lombardia tenutasi il giorno 25 marzo 2023 a Caravaggio, ha messo in evidenza una serie di interrogativi, dubbi, perplessità, timori, ansie, esitazioni, che a mio vedere, possono appartenere a coloro che non conoscono totalmente l’operato svolto dalla FAV in questi lunghi 30 anni.

Tralasciando gli interventi (aiuti umanitari e sanitari) svolti a favore delle popolazioni in difficoltà residenti in Cuba, Giappone, Brasile, repubblica popolare del Congo, Medio-Oriente, diversi  paesi dell’Europa compresa l’Italia; gli interrogativi posti sono stati rivolti alla motivazione dell’esistenza ed all’operatività della FAV, data la situazione socio-politica vissuta da alcuni anni dalla Belarus, che pone in profonda criticità il progetto “accoglienza temporanea sanitaria”, progetto cardine per le famiglie accoglienti e progetto che splendeva e proiettava la FAV nel mondo del sociale.

La FAV è cosciente e vive giornalmente l’evolversi del vissuto quotidiano della popolazione tutta ed in particolare dei minori, voglio ricordare che la FAV continua ad essere presente, essere riconosciuta al momento attuale, come la sola organizzazione internazionale abilitata dalle autorità della Belarus.

Nonostante il duro embargo imposto da anni dalla comunità internazionale, la pandemia, la FAV in detto tempo ha CONTINUATO e CONTINUA la sua opera di invio aiuti umanitari (oltre 100 tir), spesa alimentare attuata attraverso l’acquisto diretto in loco per le famiglie ed istituzioni, invito e accoglienza in Italia di minori presso le strutture sanitarie pubbliche per interventi sanitari non attuabili in Belarus, accoglienza di mamme che accompagnano i loro figli colpiti da “fibrosi cistica”, accoglienza di minori attraverso il progetto “studio e scambio culturale” che contempla il riconoscimento delle autorità Italiane e della Belarus.

Forse, a mio avviso, basterebbe per comprendere e rendere tutti noi partecipi e concretamente orgogliosi, che pur nelle estreme difficoltà, la FAV (sede nazionale), le sue famiglie, hanno saputo percorrere strade legali e nuove, per non dimenticare e non abbandonare questo paese in bilico.

Tutto questo è dovutoalla visione della FAV, che sempre motivando e coinvolgendo i Comitati, non solo hanno concertato ed attuato il progetto principe dell’accoglienza minori, ma hanno in loco svolto un lavoro continuo, mirato, minuzioso, rispettosi delle leggi e delle visioni (pur non condividendo totalmente la “politica”), con ristrutturazioni ed arredo di centri che ospitano minori abbandonati, minori disabili, ospedali e strutture psichiatriche, con istallazioni di serre, fondazione scuola-fabbrica, formazione di operatori sanitari e psicologi, seminari operativi per abbattere la piaga dell’alcoolismo, borse di studio per formazione universitari, formazione ed inserimento lavorativo, studi dentistici, ecc…

Dopo 28 anni di appartenenza alla FAV, assieme a tutte le famiglie che hanno fatto lo stesso mio percorso; SI, mi pongo degli interrogativi, su quali nuove difficoltà dovremo affrontare per non vanificare l’operato svolto,  per non lasciare solo tutti coloro che sono in criticità, per continuare NOI ad essere una comunità che è partecipata dai nostri valori di fraternità e solidarietà, altrettanto sono SICURO che, seguendo il nostro cuore supportato dalla volontà e capacità di interpretare la reale situazione, coglieremo le opportunità dei nuovi vari percorsi attuabili per essere veri cooperatori e non avremo tentennamenti nel supportare e condividere le iniziative proposte dalla nostra FAV per non dimenticare la Belarus e per inserire tutti i futuri progetti in una visione di fratellanza, unione, pace per tutti.

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