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La Fondazione Aiutiamoli a Vivere prosegue il suo impegno solidale in Tunisia

 

La Fondazione Aiutiamoli a Vivere, di ritorno dalla 18 missione in Ucraina, ha proseguito il suo impegno solidale in Tunisia. Lo scopo della missione in Tunisia nasce dalla richiesta di partenariato che alcune Associazioni hanno fatto petvenire alla Fondazione Aiutiamoli a Vivere a seguito del bando emanato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (A.I.C.S.) del Ministero degli Esteri, che per L'Africa ha messo a disposizione 180 milioni di euro nel cosiddetto Piano Mattei. Dal 10 al 13 luglio il Presidente della Fondazione Aiutiamoli a Vivere Dott. Fabrizio Pacifici, accompagnato dal Consigliere di Amministrazione Dott. Stefano Cimicchi, si sono recati in Tunisia per incontrare l'Ambasciatore d'Italia in Tunisia con il quale si è concordato di informare il Governo Tunisino degli incontri e delle intese che si determineranno durante tutta la missione per non incappare in spiacevoli inconvenienti o vedersi bloccati nel corso della cooperazione. Sono stati avviati incontri e sopralluoghi per modulare un progetto che vedrà impegnata la Fondazione Aiutiamoli a Vivere nel corso dei prossimi tre anni per formare, attivare e promuovere un progetto che aiuterà un consorzio di imprese agricole che vorrebbero valorizzare le donne impegnate nella filiera del latte, dall'allevamento degli animali sino alla produzione e commercializzazione dei prodotti caseari. Un progetto che tenterà di sostenere le donne che si sono costituite in Associazione nel Sindacato degli Agricoltori che vorrebbero arrivare a commercializzare un prodotto derivante dalla filiera del latte, che le vede impegnate nel difendere la qualità e la sostenibilità di un processo che non impieghi nessuna sostanza dannosa ai bambini che consumano nei primi anni della loro crescita il latte, con la difesa del loro lavoro e, soprattutto, promovendo un' agricoltura equosolidale rispettosa del territorio e di una popolazione giovanile alle prese con la necessità di fuggire dal proprio paese per trovare lavoro. Insomma un lavoro, come al solito, fatto di relazioni costruite dal basso ma che non prescindano dalla capacità della Fondazione Aiutiamoli a Vivere di farsi accreditare dalle istituzioni governative del Paese in cui opera e soprattutto costruisca azioni di concreta solidarietà fatta di materiali, mezzi e strumenti propedeutici, negli anni, di produrre veri e propri cambiamenti di strutture e di metodi formativi e innovativi capaci di generare sviluppo. Un lavoro non di stravolgimento o di impiego di cui ingenti risorse ma fatto con la politica dei piccoli passi, come è uso fare dalla Fondazione Aiutiamoli a Vivere, che coinvolga tutte le famiglie ed i Comitati italiani ad essa aderenti, che giornalmente si adoperano per accogliere i bambini, recuperare aiuti umanitari e risorse per costruire progetti in grado di sostenere le popolazioni in difficoltà, come in questo caso in Tunisia, nel campo sanitario e quello del settore dell'agricoltura agendo sostenendo processi formativi, educativi e promuovendo l'accompagnamento al lavoro con azioni di concreta solidarietà, facendo accordi con imprese ed associazioni di volontariato impegnate in questo difficilissimo compito di proteggere le categorie più vulnerabili della popolazione come le donne, gli anziani ed i bambini. La missione ha già avviato il processo di accreditamento istituzionale della Fondazione Aiutiamoli a Vivere e sottoscritto importanti accordi con l'associazione degli agricoltori, le donne costituitesi in associazione che svolgeranno nei prossimi mesi un lavoro di predisposizione progettuale nel settore agroalimentare della filiera del latte che coinvolgerà il territorio agricolo di Tunisi dove già operano con grande impegno le donne, la scuola e le istituzioni locali che affiancheranno Fondazione Aiutiamoli a Vivere per ricercare mezzi, strumenti e risorse atti a determinare il successo dell'operazione in tempi e modi individuati da un piano costruito da tutti i soggetti coinvolti dal progetto per renderli tutti protagonisti del raggiungimento degli obiettivi programmati.
Questo è il motivo della missione in Tunisia svolto dal 10 al 13 luglio dal Presidente Fabrizio Pacifici e dal Consigliere di Amministrazione Stefano Cimicchi,dopo quella svolta in Ucraina dal 3 al 7 luglio per consegnare gli aiuti umanitari e per avviare i lavori di costruzione dell'ospedale di Yashinia.

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