Ricordo di Padre Ludovico

Caro Ludo (come ti chiamavamo tutti fraternamente), solo venerdì scorso eravamo insieme ed ascoltavamo la tua flebile voce, che nonostante la malattia continuava a darci consigli, fiducia e speranza nel nostro cammino di fede.
Continuavi a rammentarci che siamo stati chiamati a svolgere la missione di accoglienza e curare i bambini dove la Fondazione “Aiutiamoli a Vivere”, creata da Padre Vincenzo Bella, è chiamata ad operare.
Ci indicavi la strada e dispensavi consigli aggiungendo che se prima c’erano soltanto Padre Vincenzo Bella ad ascoltarci ora si era aggiunto Padre Emanuele D’Aniello e subito dopo aggiungevi: “e presto ci sarò anch’io a sostenere le vostre ragioni, invitando i miei confratelli frati, come già sta facendo Padre Luigi Faraglia, a seguirvi ed aiutarvi in quest’opera voluta da Dio”.
Ci eravamo dati appuntamento per rivederci proprio questo venerdì 20 settembre perché volevi festeggiare, prima di lasciarci, San Francesco il 4 ottobre, poi invece è arrivato San Giuseppe da Copertino ed insieme a Lui sei volato in cielo in Paradiso.
Ora, anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi all’opera, ricominciando dall’inizio: “dall’accoglienza dei bambini ucraini e palestinesi come ci hai insegnato a fare con tanto coraggio ed amore”, come continuavi a ripeterci.
Ci hai convinto che bisogna contare solo su sé stessi, quando ci lamentavamo che nessuno ci aiutava, e sulle proprie forze, non attendersi niente da nessuno e quindi non procurarsi delusioni; che occorre proporsi di fare ciò che si sa ed andare per la propria via.
Non bisogna disperare o cadere più in quegli stati volgari e banali che alcuni chiamano “pessimismo” ed altri “ottimismo”.
Davanti a te, insieme ai tuoi fratelli Frati Minori Conventuali, ora che ci stai lasciando, il mio stato d’animo sintetizza questi due sentimenti e li supera: sono pessimista con l’intelligenza ma ottimista per la volontà.
Penso, in ogni circostanza, all’ipotesi peggiore, per mettere in movimento tutte le riserve di volontà ed essere in grado di abbattere l’ostacolo.
Non mi sono fatto mai illusioni e non ho mai avuto delusioni. Mi sono specialmente sempre armato di una pazienza illimitata, non passiva, inerte, ma animata da perseveranza. Del resto si diventa vecchi, sono parole tue, caro Padre Ludovico, quando si incomincia a temere la morte, tu ne avevi paura ma non la temevi e confidavi in Dio per darti la forza di vincere anche questo timore.
Finché si vuol vivere, ripetevi, finché si sente il gusto della vita e si vuole raggiungere ancora lo scopo che ci è stato affidato con la Fondazione Aiutiamoli a Vivere si resiste a tutti gli acciacchi ed a tutte le malattie.
Grazie, Padre Ludovico, per averci insegnato tutto questo e per averci accompagnato, camminando con noi, fino a far conoscere a tutte le famiglie accoglienti un bambino, chiedendoci che soltanto i bambini ci salveranno , facendo consacrare alla Madonna della Fondazione Aiutiamoli a Vivere che dal 26 maggio 2019 ci assiste e protegge sempre nel nostro vivere quotidiano, oggi con i bambini ucraini e palestinesi, ad Osimo da San Giuseppe da Copertino che se ne è ricordato e ti ha preso con lui e voluto in cielo in Paradiso.
Grazie fratello mio, ti abbiamo voluto bene e sempre lo faremo. Non ti dimenticheremo sapendo che tu dall’alto insieme a Padre Vincenzo Bella e Padre Emanuele D’Aniello sarete sempre pronti ad aiutarci e a sostenere ciò che avete contribuito a realizzare al nostro fianco e soprattutto con quanto i Frati Minori Conventuali hanno saputo darci, mettendo a disposizione, per accogliere i bambini, i loro Conventi e non mancando mai di dispensarci i loro consigli.
Pace e bene, fratello mio.

Il Presidente della Fondazione Aiutiamoli a Vivere ONG
Dott. Fabrizio Pacifici