Il ritorno (faticoso) alla vita del piccolo Aliaksandr
Nel nuovo numero del settimanale ilPonte di Rimini:
CATTOLICA. Undici anni, bielorusso, è nato con una grave malformazione a causa dell’esposizione dei genitori alle radiazioni di Chernobyl. Grazie alla Fondazione “Aiutiamoli a Vivere” e ai cattolichini può guardare al futuro con un grande sorriso.
Quando fede e scienza si incontrano, e camminano mano nella mano, possono nascere grandi progetti. Come nel caso di Alexander (all’anagrafe Aliaksandr), bambino bielorusso di 11 anni, nato con una grave malformazione ai genitali in seguito alle radiazioni di Chernobyl subìte dai propri genitori. Ora il ragazzo è seguito e sostenuto dalla “Fondazione Aiutiamoli a Vivere”, nata nel 1992 su iniziativa di Padre Vincenzo Bella, Frate Francescano presente a Cattolica per numerosi anni e ancora nella memoria di molti cattolichini e il Dott. Fabrizio Pacifici, attuale presidente.
La Fondazione nacque per sostenere ed aiutare le centinaia di migliaia di famiglie e bambini devastati dalla tragedia nucleare del 26 aprile 1986.
“Quando nel febbraio 2018, durante una missione di monitoraggio nella Repubblica di Belarus, i nostri Lino Dal Monte e Vittorio Pagani si sono recati a Gorodets, presso un orfanotrofio per visitare la struttura e verificare il mantenimento degli interventi effettuati dalla Fondazione negli anni precedenti – racconta il Dott. Fabrizio Pacifici – al momento del commiato, il direttore aveva indicato loro un fanciullo con la testa infossata tra le magre spalle. Era Aliaksandr, 11 anni, orfano, nato con una grave malformazione genetica all’apparato genitale. Dal suo saluto spontaneo e fragile è nata la nostra missione”.
Nel 2019 il giovane bielorusso è stato ospite della Fondazione a Cattolica, dove da aprile 2017 l’istituzione umanitaria gestisce l’ex convento francescano, nella Parrocchia di Sant’Antonio in Via del Prete, per accoglienze terapeutiche ai bambini bielorussi in Italia.
In quell’anno, infatti, il bambino ha subìto tre importanti interventi a Bologna.
“Grazie ad ottime relazioni internazionali abbiamo ottenuto l’interessamento del responsabile della Cooperazione per la Belarus, il dott. Lio e la disponibilità dell’Assessorato Regionale della Sanità per sostenere le spese per i vari ricoveri ospedalieri e per i costi inerenti agli interventi chirurgici e la riabilitazione necessaria presso la struttura del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, e attraverso lo straordinario impegno, umano e professionale, del Direttore della Chirurgia Pediatrica, Prof. Mario Lima”.
Ora, in attesa che passi la pandemia, Aliaksandr è tornato in Bielorussia, ma potrebbe tornare in Italia per un quarto e decisivo intervento.
“Noi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, in special modo dei cattolichini, perché dovremo sostenere l’accoglienza del ragazzo ed un suo accompagnatore-tutore in Italia, a Cattolica, per alcuni mesi di degenza dopo l’intervento chirurgico che speriamo di poter effettuare il prima possibile. Chi volesse sostenerci può farlo fin da subito, magari anche frequentando il nostro circolo sportivo M. Kolbe; retrostante la Parrocchia che abbiamo realizzato da alcuni mesi proprio per finanziare le iniziative della Fondazione”
